Chi Siamo

L’Angenzia è presente sul territorio di Monza e Brianza dal 1997 Trattiamo le vendite e le locazioni di immobili e attraverso una selezionata rete di professionisti, offriamo servizi mirati di consulenza e assistenza. Esperienza, precisione e professionalità hanno da sempre caratterizzato il marchio ERREDICASE.

La costante presenza sul mercato immobiliare e l’esperienza maturata ci consentono di offrire al cliente una consulenza qualificata anche con la collaborazione di professionisti specializzati nelle varie competenze.
Grazie alla nostra banca dati, offriamo un ricco portafoglio di immobili selezionati, nuovi ed usati, vetrina indispensabile per tutti coloro che desiderano acquistare e vendere con successo.

 

Il nostro obiettivo è quello di venire incontro alle esigenze dei clienti,offrendo le soluzioni migliori del mercato, ottimizzando le risorse a disposizione, avendo come fine ultimo la loro soddisfazione.

Come vendere casa in 10 mosse

I primi 15 giorni sono quelli in cui la pubblicità di un immobile è più efficace, quelli in cui attrae la maggiore attenzione. Bisogna approfittarne perché giocare secondo la vecchia strategia del «non ho fretta di vendere e per questo non scendo di prezzo», in questo momento, non funziona. Valutare il prezzo giusto di casa propria può essere complicato, richiede tempo e uscire con un prezzo sbagliato può essere determinante nella vendita, anche svalutando l’immobile stesso 
Conviene essere competitivi nel prezzo. Se la propria è la casa più cara della zona, non è giocando al ribasso che la si venderà prima delle altre. In un mercato in calo, come quello attuale, è consigliato partire da un prezzo “anticipato”, cioè che tenga già conto dei sei mesi a venire. Bisogna affidarsi ad uno o più professionisti che conoscono bene il mercato locale e non sono coinvolti emotivamente: la loro valutazione deve tener conto di tutte le potenzialità dell’immobile. Una perizia esterna, realizzata da un professionista, può costare tra i 200 e i 500 euro.
In questo momento di crisi del mattone, c’è molta competizione nella vendita e “tutto” può essere utile contro il vicino che vende casa per accaparrarsi prima l’acquirente. Tutto può diventare un plus, dunque: un impianto di home automation, il giardino, l’accesso a internet, un orto domestico, l’estetica e soprattutto il potere della zona, cioè la vicinanza ai servizi o le potenzialità del quartiere. Prima di arrivare sul mercato è bene conoscere e saper vendere tutti i plus dell’immobile. 
Bisogna selezionare l’agente immobiliare e affidargli il mandato giusto. È bene farsi mostrare le proprietà che ha venduto di recente, il suo portafoglio immobili, parlare con i suoi clienti, capire chi in zona ha venduto più case nell’ultimo anno. Offrire degli extra o legare il compenso ai tempi di vendita può essere un incentivo. L’esclusiva può essere una garanzia: per un periodo breve e senza rinnovo automatico, può motivare l’agente a investire tempo e risorse sapendo di essere l’unico a occuparsene.  
Assicuratevi che la casa sia in perfette condizioni, l’home staging può aiutare a convincere i potenziali acquirenti, ma soprattutto è bene investire in qualche lavoretto di ristrutturazione per migliorare i difetti dell’abitazione. È bene mantenere ordinati gli interni durante le visite, organizzare una giornata con le “porte aperte”, per invitare i vicini e alimentare il passaparola. Non conviene però dare la sensazione d’impazienza nel vendere la casa, né esagerare.
L’annuncio va pubblicato solo quando è pronto: un testo ricco e dettagliato, foto e video di qualità aumentano l’efficacia, così come la presenza su Google Maps e altri portali. Per ottimizzare la promozione dell’annuncio, però, è bene concentrare gli sforzi e gli investimenti verso quei gruppi e segmenti di mercato più interessati. Per individuarli, basta chiedersi se l’immobile può essere appetibile per stranieri o immigrati, se in zona ci sono università o centri di ricerca, se stanno aprendo nuove aziende…   
La promozione dell’immobile tra amici e vicini resta il modo migliore per entrare in contatto con reali compratori interessati. Anche sui social network, è bene intercettare le community “amiche” della propria zona. Il passaparola, però, può anche avere effetti collaterali, bisogna saper ammettere i difetti dell’immobile prima che se ne accorgano i visitatori. Fornire tutti i documenti, comprese le piantine catastali e il dettaglio delle spese condominiali è fondamentale: la trasparenza non va sottovalutata.   
Oltre all’atto di provenienza (e a quello di mutuo, se c’è) e alla sua nota di trascrizione nei registri immobiliari, è necessario produrre una visura ipotecaria che dimostra  al compratore che non ci sono altri vincoli sull’immobile. Inoltre il venditore deve raccogliere i dati catastali con planimetria e dichiarazione di conformità (firmata da un tecnico o perito). A questo si devono aggiungere i certificati di conformità degli impianti, in particolare se recentemente ristrutturati, la rendicontazione delle spese condominiali e il regolamento condominiale e l’attestato di prestazione energetica rilasciato da un tecnico. In un mercato molto più selettivo, c’è un’attenzione sempre più elevata alle spese condominiali e, anche se l’appartamento piace, possono diventare un deterrente e anche bloccare una trattativa. Per questo è bene mettere fin da subito tutta la documentazione a disposizione dei potenziali acquirenti, con trasparenza  
Se si rifiutano le offerte, a posteriori ci si potrebbe pentire. Bisogna saper distinguere tra quelli che realmente fanno un’offerta coerente e quelli che fanno un’offerta temeraria. Anche in questo caso avere un buon mediatore è un vantaggio, perché, parlando col compratore in assenza del venditore, riesce a comprenderne meglio la strategia. Tentennare o cambiare idea all’ultimo momento può dare un irreparabile senso di diffidenza ai potenziali acquirenti.  
È bene non accettare firmando proposte di acquisto vincolate all’ottenimento del mutuo da parte del potenziale acquirente. La tentazione di firmare qualcosa è alta, però così si rischia di paralizzare la vendita della casa un paio di mesi prima della firma del contratto preliminare o del rogito. Nel frattempo, se non riesce ad ottenere il mutuo, si rischia di aver perso altri compratori più seri per aver sospeso la vendita a lungo e di dover poi accettare un’offerta leggermente inferiore.